Facebook è un fenomeno globale e si trova a dover affrontare un carico di traffico davvero monumentale. Questo comporta costi di gestione dei propri data center davvero salati. Dopo un ampliamento delle proprie strutture e l’aggiunta di server, la decisione del management di Facebook è quella di imitare Google.
Seguire le orme del colosso di Internet comporta il tentativo di creare una infrastruttura tecnologica propria, risparmiando sulle soluzioni di terze parti. A questo scopo Michael Amir, server e data center engineer, è diventato dipendente Facebook da Marzo lasciando Google.
Dopo un lavoro di circa sei anni nella gestione dei sistemi elettrici e di raffreddamento dei data center di Google, Michael ne mutua alcune idee per introdurle nei data center di Facebook. I primi cambiamenti si verificano sul fronte dell’efficienza energetica: nei server di Google si è passati dall’alimentazione con UPS esterni all’uso di batterie direttamente inserite nei server stessi. Questa soluzione garantisce un risparmio economico.
D’ora in poi anche nei data center di Facebook verranno integrate negli alimentatori dei server delle batterie da 12 Volt. In caso di mancanza di energia elettrica, saranno le batterie stesse a fornire continuità, con un risparmio energetico notevole.
Verrano rinnovate anche le strumentazioni dei data center: i connettori inutilizzati sulle schede madri che consumano energia, i server verranno snelliti e verranno eliminati alcune componenti che ostacolano il flusso di aria calda/fredda. L’idea è quella di aumentare la temperatura dei data center utilizzando il free cooling, ovvero il raffreddamento con aria esterna, non condizionata.
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