Quando le forze americane in Iraq volevano attirare i membri di Al Qaeda in una trappola, hanno hackerato un computer (connesso ad internet) del gruppo dei terroristi e hanno alterato le informazioni in esso contenute.
Da qui è iniziata la ricerca (più approfondita) di spostare la guerra sempre più dai campi di combattimento al cyberspazio per fare in modo che il nemico non entri nemmeno in azione.
L’ex presidente George Bush a suo tempo aveva approvato un piano sperimentale per rallentare i processi di sviluppo di armi nucleari da parte dell’Iran sempre sfruttando esclusivamente dei computer collegati alla rete.
Ora il presidente Obama ha deciso di stanziare 17 miliardi di dollari per la ricerca, lo sviluppo e la sperimentazione di nuovi sistemi di attacco (e difesa) informatici, una cifra record per un massiccio aumento delle capacità di intelligence degli Stati Uniti i cui dettagli sono, ovviamente, segreti.
Quando Einstein disse la famosa frase “non so come si combatterà la terza guerra mondiale, ma la quarta sicuramente con clave e pietre” non poteva immaginare di certo una cyber-guerra combattuta con malware, virus e trojan.
Via | MsnBc
Foto | Flickr