Tyler Moore e Benjamin Edelman della Harvard University, attraverso una attenta analisi dei dati hanno scoperto che Google potrebbe guadagnare circa mezzo miliardo di dollari annualmente attraverso le azioni di cybersquatting.
Cyberquatting è l’atto di registrazione di un dominio con errori di battitura, variazioni rispetto a marchi registrati ecc con l’intento malefico di raccogliere traffico dai siti originali. Un grande esempio di sito che ha subito questo trattamento è ccnn.com. Alcuni utenti digitano una C di troppo nel comporre l’acronimo“CNN”, e vengono inviati ad una pagina di pubblicità.
Quale è il cardine attorno al quale tutto ruota? I soldi, ovviamente. Se abbastanza persone fanno errori di battitura e vengono dirottati ad un sito “cybersquattato”, il proprietario di quel sito guadagna dei soldi(partendo dal presupposto che il visitatore clicchi sui link, cosa che abitualmente viene fatta, se la pubblicità è ben contestualizzata).
In tutto ciò cosa c’entra Google? Google è uno dei maggiori concessionari pubblicitari al mondo con la sua piattaforma Adsense. Data la semplicità di impostazione delle campagne, qualsiasi personaggio con un sito malevolo può impostare le ads più consone al sito e con ogni click su una pubblicità, guadagnate voi, ma guadagna anche Google..
Stando alle ultime dichiarazioni comparse sul New Scientist, un portavoce di Google ha indicato che, in caso di cybersquatting, Google rimuoverà qualsiasi publisher AdSense dal proprio account.
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