Twitter bloccato (dal Pakistan): “Contenuti blasfemi”

Il Pakistan contro Twitter con accuse pesanti. E’ emersa oggi la notizia secondo cui il Ministero delle Tecnologie per l’informazione del Pakistan ha deciso di bloccare Twitter a causa dei contenuti blasfemi, lasciati circolare attraverso i propri utenti. Stando alle dichiarazioni del ministro Mohammad Yaseen, i contenuti sono offensivi per l’Islam, per cui è subentrata la decisione di bloccare  il sito di microblogging.

Il tutto sembrerebbe essere scaturito dal rifiuto di Twitter di rimuovere materiale collegato ad un concorso su Facebook, in cui venivano pubblicate immagini di Maometto. Secondo Il Ministro, mentre Facebook ha accolto le osservazioni del Pakistan, Twitter ha risposto con un rifiuto e dunque la decisione, drastica da parte del governo Pakistano.

Questi i fatti ad oggi. Le riflessioni sono spontanee e tutte ancora una volta collegate al confine tra libertà di espressione in rete e censura, tutela del pensiero o dell’ideologia altrui. Un confine spesso oggetto di ampi dibattiti in rete e non solo, ma che spinge comunque a prendere in considerazione i temi relativi alla possibilità di esprimersi, intesa proprio nel senso più puro come libertà di espressione, come modo per far sentire la propria voce ed esprimere il proprio ideale, qualunque esso sia.

Dall’ altra parte c’è chi difende e tutela i propri ideali intervenendo a gamba tesa quando si pensa si stiano violando o danneggiando in qualche modo. La tipologia degli interventi certamente è variabile, ma chiedere la censura è forse un atteggiamento troppo forte per tutti coloro che utilizzano Twitter e vogliono esprimersi anche attraverso di esso. Vedremo a cosa porterà l’ennesimo dibattito sul confine tra libertà di espressione e diritto a censurare, certamente la rete nelle sue molteplici forme ha bisogno di essere difesa anche per coloro che ne fanno parte e partecipano ad essa con contributi di ogni tipo.